Post by KarlaIl naso serve per annusare.
I dizionari dicono che "artiata" è sostantivo maschile e femminile.
http://www.demauroparavia.it/8866
k
a naso, dato il tuo nick, sono propenso a credere che tu sia una donna.
Il che è perfettamente consono all'intervento che offri.
Citi il magister scriptus e ti limiti a dire: autos efa, avanzando, forse,
celate ed orientate tesi.
Trascurando il ben noto problema sul rapporto tra norma e consuetudine
nell'impianto di una lingua (che potrebbe far dubitare
dell'imprescindibilità della tesi sostenuta), pare a me che tu non voglia
considerare le ragioni della regola.
Artista, credo (ma se sbaglio, mi si corregga), non deriva a noi
direttamente dal latino, sia perché l'artifex era più un fabbro che un
pittore, sia perché il suffisso in <<st>> non era colà tanto frequente.
Temo, perciò, che sia un francesismo: esso indicava un aggettivo che poi si
è sostantivato (www.cnrtl.fr/etymologie/artiste), non diversamente da tanti
aggettivi che indicano chi si dedica ad una certa attività (pianista,
elettricista, carburatorista)
Diventato sostantivo, ed essendo all'origine un sostantivo sicuramente
maschile (perché rare erano le donne che si dedicavano alle arti, come rare
sono quelle che oggi puliscono carburatori), che fare quando comparvero
Madame de Stael e, in Italia, Grazia Deledda?
Il suffisso -sta escludeva che artista potesse ritenersi un
sostantivo "della seconda" (lupus -i, se ben rammenti), ma poiché, per
miracolo, la parola finiva in <<a>>, perché non matenere il termine
invariato e considerarlo ora maschile ora femminile? Di qui,
presumibilmente, le ragioni per cui i vocabolari, oggi, al lemma artista
aggiungono s. m. e f.
Ma l'uso è corretto? Francamente, mi farebbe un po' specie dire: sono andato
a portare la macchina da Karla, che è la mia carburatorista.
Tant'è - e chiudo il cerchio.
È davvero singolare l'idiosincrasia delle fanciulle verso i sostantivi di
genere indeclinabile. Esse hanno combattutto per anni a favore di
costruzioni ignobili, su cui il buon Gianni Brera tanto teorizzò. E così
avemmo le dottoresse, le professoresse, le sindachesse e, persino, le
avvocatesse (quando già esisteva un bellissimo "avvocata", che la Madonna
non si vergogna di ricevere, nel Salve Regina).
Quando vi fu un'onda di riflusso e si disse che Presidentessa è modo di dire
sguaiato anzichenò, le signore pretesero che almeno si dicesse <<la
Presidente>>. E anche artista deve essere, perciò, duplice: <<un artista>>
e <<un'artista>>.
Ma perché mai non vi piace sentirvi appellare e qualificare con nomi e
sostantivi solo maschili? A che vi giova questo femminismo da retrobottega?
Non vi conviene forse accettare che vi si chiami presidente (IL presidente),
professore (IL professore) artista (UN artista), visto che, nel definirvi
così - così come, cioè, noi maschietti ci definiamo - vi è completa
equiparazione tra l'uno e l'altro sesso?