Discussione:
un artista - un'artista ?
(troppo vecchio per rispondere)
Amy
2008-06-10 19:38:26 UTC
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Buonasera a tutti!
Ho un dubbio che mi perseguita. Per una parola come artista se é maschile é
un artista, ok, ma se é femminile é sempre un artista o diventa un'artista
con l'apostrofo???
Vi ringrazio e vi saluto. Buona serata.
Sparrow®
2008-06-10 21:50:03 UTC
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Post by Amy
se é femminile é sempre un artista o diventa un'artista
Un'artista.
Safin
2008-06-12 20:39:57 UTC
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Post by Sparrow®
Post by Amy
se é femminile é sempre un artista o diventa un'artista
Un'artista.
Per il semplice motivo che l'apostrofo indica la scomparsa della vocale
finale dell'articolo indeterminativo: una artista (donna) diventa
un'artista.
alcibiade
2008-07-02 14:38:26 UTC
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Post by Safin
Per il semplice motivo che l'apostrofo indica la scomparsa della vocale
finale dell'articolo indeterminativo: una artista (donna) diventa
un'artista.
a naso, io direi, invece: <<un artista>>, anche se riferito a soggetto
femminile.

Artista, come dottore, professore, presidente, è di per sé indeclinabile, o
meglio è declinato solo al maschile.

Pertanto come si dice <<Claudia é un bravo soprano>>, <<Luisa è un ottimo
presidente>> (da aborrire frasi come <<Nilde, la presidente della Camera>>
e peggio ancora <<Nilde, la presidentessa, la professoressa, la
dottoressa....>>) concluderei dicendo che <<Maria è un artista>>. Prova ne
sia che a nessuno passerebbe per la tesa di dire <<Maria è una brava
artista>>; tutti diremmo <<Maria è un bravO artista>>.
Karla
2008-07-02 17:56:49 UTC
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Post by alcibiade
Post by Safin
Per il semplice motivo che l'apostrofo indica la scomparsa della vocale
finale dell'articolo indeterminativo: una artista (donna) diventa
un'artista.
a naso, io direi, invece: <<un artista>>, anche se riferito a soggetto
femminile.
Il naso serve per annusare.
I dizionari dicono che "artiata" è sostantivo maschile e femminile.

http://www.demauroparavia.it/8866

k
alcibiade
2008-07-03 11:21:36 UTC
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Post by Karla
Il naso serve per annusare.
I dizionari dicono che "artiata" è sostantivo maschile e femminile.
http://www.demauroparavia.it/8866
k
a naso, dato il tuo nick, sono propenso a credere che tu sia una donna.

Il che è perfettamente consono all'intervento che offri.

Citi il magister scriptus e ti limiti a dire: autos efa, avanzando, forse,
celate ed orientate tesi.

Trascurando il ben noto problema sul rapporto tra norma e consuetudine
nell'impianto di una lingua (che potrebbe far dubitare
dell'imprescindibilità della tesi sostenuta), pare a me che tu non voglia
considerare le ragioni della regola.

Artista, credo (ma se sbaglio, mi si corregga), non deriva a noi
direttamente dal latino, sia perché l'artifex era più un fabbro che un
pittore, sia perché il suffisso in <<st>> non era colà tanto frequente.

Temo, perciò, che sia un francesismo: esso indicava un aggettivo che poi si
è sostantivato (www.cnrtl.fr/etymologie/artiste), non diversamente da tanti
aggettivi che indicano chi si dedica ad una certa attività (pianista,
elettricista, carburatorista)

Diventato sostantivo, ed essendo all'origine un sostantivo sicuramente
maschile (perché rare erano le donne che si dedicavano alle arti, come rare
sono quelle che oggi puliscono carburatori), che fare quando comparvero
Madame de Stael e, in Italia, Grazia Deledda?

Il suffisso -sta escludeva che artista potesse ritenersi un
sostantivo "della seconda" (lupus -i, se ben rammenti), ma poiché, per
miracolo, la parola finiva in <<a>>, perché non matenere il termine
invariato e considerarlo ora maschile ora femminile? Di qui,
presumibilmente, le ragioni per cui i vocabolari, oggi, al lemma artista
aggiungono s. m. e f.

Ma l'uso è corretto? Francamente, mi farebbe un po' specie dire: sono andato
a portare la macchina da Karla, che è la mia carburatorista.

Tant'è - e chiudo il cerchio.

È davvero singolare l'idiosincrasia delle fanciulle verso i sostantivi di
genere indeclinabile. Esse hanno combattutto per anni a favore di
costruzioni ignobili, su cui il buon Gianni Brera tanto teorizzò. E così
avemmo le dottoresse, le professoresse, le sindachesse e, persino, le
avvocatesse (quando già esisteva un bellissimo "avvocata", che la Madonna
non si vergogna di ricevere, nel Salve Regina).

Quando vi fu un'onda di riflusso e si disse che Presidentessa è modo di dire
sguaiato anzichenò, le signore pretesero che almeno si dicesse <<la
Presidente>>. E anche artista deve essere, perciò, duplice: <<un artista>>
e <<un'artista>>.

Ma perché mai non vi piace sentirvi appellare e qualificare con nomi e
sostantivi solo maschili? A che vi giova questo femminismo da retrobottega?

Non vi conviene forse accettare che vi si chiami presidente (IL presidente),
professore (IL professore) artista (UN artista), visto che, nel definirvi
così - così come, cioè, noi maschietti ci definiamo - vi è completa
equiparazione tra l'uno e l'altro sesso?
Karla
2008-07-03 18:26:43 UTC
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Post by alcibiade
È davvero singolare l'idiosincrasia delle fanciulle verso i sostantivi di
genere indeclinabile. Esse hanno combattutto per anni a favore di
costruzioni ignobili, su cui il buon Gianni Brera tanto teorizzò. E così
avemmo le dottoresse, le professoresse, le sindachesse e, persino, le
avvocatesse (quando già esisteva un bellissimo "avvocata", che la Madonna
non si vergogna di ricevere, nel Salve Regina).
Davvero pensi che, nel passato, la donna abbia determinato alcunché
che la riguardasse, nella lingua o in qualsiasi altro campo: sociale,
filosofico, morale, ecomomico ecc. ecc.?
Citami una grammatica, una glottologa, una purista donna che abbia
sostenuto l'uso di "sindachessa"!
Io ho detto mille volte che è preferibile avvocata, professora, dottora.
Tra l'altro le prime presidentesse erano le mogli dei presidenti, come
le ambasciatrici erano le mogli degli ambasciatori.
Post by alcibiade
Ma perché mai non vi piace sentirvi appellare e qualificare con nomi e
sostantivi solo maschili? A che vi giova questo femminismo da retrobottega?
Femminismo da retrobottega?
Se in una piazza, d'inverno, ci sono cento donne e un cavallo si dice
che sono infreddolitI al maschile. Ma è normale, la lingua di una
società patriarcale non può che essere maschilista.
Ma non si tratta solo di questo. La donna, da un certo punto in poi, è
stata espropriata di tutto. Le è stato negato ogni accesso al mondo
economico e culturale, è stata perseguitata moralmente e fisicamente, le
sono state negate identita e autodeterminazione.
Lo sai che Ippazia di Alessandria è stata scorticata viva da un fanatico
religioso, perché era una grande studiosa della matemetica? Lo sai che
Artemisia Gentileschi, unA grande artista, ha dovuto firmare certe sue
opere col nome di suo padre, perché il committente non le avrebbe
acccettate in quanto dipinte da una donna?
Lo sai che l'accademia delle scienze di Francia ha accettato la prima
donna nella seconda metà del novecento (sic!)? e che, in Italia, le
dipendenti dello stato dovevano, se sposate, usare il cognome del
marito, fino al 1975 (sic!)?
Ora che finalmente, dal secolo scorso, la donna ha iniziato ad accedere
al mondo del lavoro, della cultura e a quelle professioni che prima le
erano precluse, vorresti negarle il genere femminile, in nome di non so
quali regole di una lingua patriarcale e di un maschilismo becero e
arrogante?
Post by alcibiade
Non vi conviene forse accettare che vi si chiami presidente (IL presidente),
professore (IL professore) artista (UN artista), visto che, nel definirvi
così - così come, cioè, noi maschietti ci definiamo - vi è completa
equiparazione tra l'uno e l'altro sesso?
No, non ci conviene.
Il genere femminile è la base della nostra identità, ed è fondamentale
anche nei nomi.

k
Massy
2008-07-03 20:10:06 UTC
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[MEGACUT]

Un consiglio: prendi più spesso membri maschili e vedrai che ti passa...
--
Massy
Day by day and night by night we were together
all else has long been forgotten by me
Walt Whitman
ADPUF
2008-07-03 22:49:42 UTC
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Post by Massy
Un consiglio: prendi più spesso membri maschili e vedrai che
ti passa...
Vale anche per te.
:-)
--
°¿°
Karla
2008-07-04 18:46:48 UTC
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Post by Massy
[MEGACUT]
Un consiglio: prendi più spesso membri maschili e vedrai che ti passa...
Complimenti per la cultura e la raffinatezza delle tue argomentazioni.

k
j***@libero.it
2019-02-07 21:22:26 UTC
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Post by Karla
Post by Massy
[MEGACUT]
Un consiglio: prendi più spesso membri maschili e vedrai che ti passa...
Complimenti per la cultura e la raffinatezza delle tue argomentazioni.
k
Cara Karla, dopo quasi 11 anni per caso mi imbatto nelle porcherie scritte da due debosciati quali Alcibiade, forse arrabbiato una vita intera con le donne per colpa di sua mamma che gli ha dato un nome così ridicolo ( ti immagini una eventuale situazione romantica è lei dice "Ti amo Alcibiade."Ahahahhaha)e Massy che tra l'altro offende la Cultura associando commenti da vecchio giornalino soft-porno a Walt Whitman, da maschio, da uomo, da essere umano sono da una parte disgustato da come questi due elementi, ma ahimè sappiamo non sono gli unici, si sono rivolti a te in quei termini in quanto donna, pensando che insultare una donna sminuendo le sue opinioni sia la regola, ma questo è il retroterra culturale dal quale vengono e in quanto punk gentiluomo mi piacerebbe tanto cercare di raddrizzare quella vergognosa educazione ricevuta dai loro tutori legali con bei calci in bocca con i miei amti anfibi e vederli raccogliere uno ad uno dal marciapiede i loro denti mentre un filo spesso di sangue e saliva scende fluido e costante sull'asfalto, per poi mettersi in tasca quei denti e deglutire quel gusto dolceamaro del sangue fresco. Non perchè ami particolarmente la violenza come metodo educativo, anzi e ovviamente una boutade quel che sto dicendo ma l'altra faccia della medaglia a cui volevo giungere è quella che ho visto che non hai bisogno affatto di essere difesa in tal senso Karla, hai fatto bene già da sola, a loro non gliene sarà fregato nulla? Amen , lo sappiamo sono irrecuperabili ormai e certo una scenata alla "Clockwork Orange" non cambierebbe certo lo stato delle cose. Mi riferisco ovviamente al maschilismo che imperterrito come il capitalismo non si accorge delle sue contraddizioni e pur di sopravvivere calpesta sempre più indifesi e deboli, si fa forte con i deboli e debole con i forti, ma questi esseri che calpestano la donna perchè non arrivano a comprendere come le donne stesse possano essere così smisuratamente superiori e capaci di portare letteralmente avanti la vita e dunque il concetto di "mondo" nonostante questa lotta impari alla quale sono costrette ma che alla fine, nonostante tante vittime e ferite la guerra la vinceranno sempre loro, sono state bruciate, malmenate, sfruttate, mercificate, insultate per secoli ma ancora vi fanno nascere e vi sorridono per un annetto o poco più, perchè i maschi come voi sono le vere bambole, ci si gioca un po' e poi gli si speezzano le breccia, gli si tolgono gli occhi e gli si tagliano i capelli nel modo più terrificante e ridicolo possibile. Così, per divertimento.
Vi auguro di non avere mai un secondo di lucidità nella vostra miserevole vita per rendervi conto di che esseri senza qualità siete, e che siete rimasti indietro di 10,000 anni di evoluzione rispetto alle donne, perchè in quei 10,000 anni mentre voi cacciavate da codardi e fannulloni quello che potevate le donne pensavano.
Tanti saluti Karla, e scusi il tedio ma mi prudeva la lingua. O le dita in questo caso.
Comunque mi chiamo Jacopo, ho 45 anni e da 30 sono sempre stato in prima linea per la difesa di certi valori, non per ricevere dei grazie ma ricevere perdono di colpe non direttamente commesse da me.
m***@gmail.com
2020-07-02 17:38:55 UTC
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Post by Massy
[MEGACUT]
Un consiglio: prendi più spesso membri maschili e vedrai che ti passa...
--
Massy
Day by day and night by night we were together
all else has long been forgotten by me
Walt Whitman
Un consiglio, vai a fare in culo.

Karla
2008-07-03 18:41:14 UTC
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Post by alcibiade
Artista, credo (ma se sbaglio, mi si corregga), non deriva a noi
direttamente dal latino, sia perché l'artifex era più un fabbro che un
pittore, sia perché il suffisso in <<st>> non era colà tanto frequente.
Temo, perciò, che sia un francesismo: esso indicava un aggettivo che poi si
è sostantivato (www.cnrtl.fr/etymologie/artiste), non diversamente da tanti
aggettivi che indicano chi si dedica ad una certa attività (pianista,
elettricista, carburatorista)
Artista deriva dal latino medievale "artista", da cui deriva anche il
francese "artiste".
Il suffisso -sta indicava, in origine, la persona capace di compiere
l'azione espressa mediante la desinenza verbale -izzare, es. latinizzare
--> latinista.
Dal greco, il latino aveva già preso battista, evangelista, psalmista,
ma solo dal Rinascimento in poi queste forme ebbero grande fortuna:
artista, petrarchista, giurista, dentista ecc. ecc.
Erano maschili quando indicavano attività svolte da uomini, ma ad
esempio la "modista" è sempre stato femminile. Quindi non vedo in base a
quale regola non si debba dire la pianista, la barista, la statista, la
carburatorista.

k

k
alcibiade
2008-07-07 07:27:59 UTC
Permalink
Post by Karla
Erano maschili quando indicavano attività svolte da uomini, ma ad
esempio la "modista" è sempre stato femminile. Quindi non vedo in base a
quale regola non si debba dire la pianista, la barista, la statista, la
carburatorista.
Permettimi di dire che mi farebbe un certo che dire: <<Il modista>>.

Comunque è vero: l'etimologia è quella e non è un francesismo, quanto una
grecizzazione (-stas, che anche in greco portava al maschile).

Tuttavia, impregiudicata la diagnosi che tu stessa hai confermato della tua
posizione (e qui sono punti di vista), mi sono documentato un po' di più.

Se il de Mauro e, ahimé, persino il Palazzi danno artista sia maschile che
femminile, il Devoto indica che esso è <<bigenere>> solo al singolare. Al
plurale esistono solo gli artisti, non le artiste. Il dizionario
etimologico di Cortellazzo, infine, dice che è solo maschile sia al
singolare sia al plurale.

Torno a rivendicare, perciò, l'utilizzazione del naso, in attesa di mettere
mano su un Battaglia.
s***@gmail.com
2019-02-20 10:06:43 UTC
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Sei un grande ;)
m***@gmail.com
2020-07-02 17:38:11 UTC
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Post by alcibiade
Post by Karla
Il naso serve per annusare.
I dizionari dicono che "artiata" è sostantivo maschile e femminile.
http://www.demauroparavia.it/8866
k
a naso, dato il tuo nick, sono propenso a credere che tu sia una donna.
Il che è perfettamente consono all'intervento che offri.
Citi il magister scriptus e ti limiti a dire: autos efa, avanzando, forse,
celate ed orientate tesi.
Trascurando il ben noto problema sul rapporto tra norma e consuetudine
nell'impianto di una lingua (che potrebbe far dubitare
dell'imprescindibilità della tesi sostenuta), pare a me che tu non voglia
considerare le ragioni della regola.
Artista, credo (ma se sbaglio, mi si corregga), non deriva a noi
direttamente dal latino, sia perché l'artifex era più un fabbro che un
pittore, sia perché il suffisso in <<st>> non era colà tanto frequente.
Temo, perciò, che sia un francesismo: esso indicava un aggettivo che poi si
è sostantivato (www.cnrtl.fr/etymologie/artiste), non diversamente da tanti
aggettivi che indicano chi si dedica ad una certa attività (pianista,
elettricista, carburatorista)
Diventato sostantivo, ed essendo all'origine un sostantivo sicuramente
maschile (perché rare erano le donne che si dedicavano alle arti, come rare
sono quelle che oggi puliscono carburatori), che fare quando comparvero
Madame de Stael e, in Italia, Grazia Deledda?
Il suffisso -sta escludeva che artista potesse ritenersi un
sostantivo "della seconda" (lupus -i, se ben rammenti), ma poiché, per
miracolo, la parola finiva in <<a>>, perché non matenere il termine
invariato e considerarlo ora maschile ora femminile? Di qui,
presumibilmente, le ragioni per cui i vocabolari, oggi, al lemma artista
aggiungono s. m. e f.
Ma l'uso è corretto? Francamente, mi farebbe un po' specie dire: sono andato
a portare la macchina da Karla, che è la mia carburatorista.
Tant'è - e chiudo il cerchio.
È davvero singolare l'idiosincrasia delle fanciulle verso i sostantivi di
genere indeclinabile. Esse hanno combattutto per anni a favore di
costruzioni ignobili, su cui il buon Gianni Brera tanto teorizzò. E così
avemmo le dottoresse, le professoresse, le sindachesse e, persino, le
avvocatesse (quando già esisteva un bellissimo "avvocata", che la Madonna
non si vergogna di ricevere, nel Salve Regina).
Quando vi fu un'onda di riflusso e si disse che Presidentessa è modo di dire
sguaiato anzichenò, le signore pretesero che almeno si dicesse <<la
Presidente>>. E anche artista deve essere, perciò, duplice: <<un artista>>
e <<un'artista>>.
Ma perché mai non vi piace sentirvi appellare e qualificare con nomi e
sostantivi solo maschili? A che vi giova questo femminismo da retrobottega?
Non vi conviene forse accettare che vi si chiami presidente (IL presidente),
professore (IL professore) artista (UN artista), visto che, nel definirvi
così - così come, cioè, noi maschietti ci definiamo - vi è completa
equiparazione tra l'uno e l'altro sesso?
Ma lei chi è per dire che un commento si addice a una donna?

Un'artista dell'arrampicata sugli specchi?
ADPUF
2008-07-03 21:40:48 UTC
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Post by alcibiade
Post by Safin
Per il semplice motivo che l'apostrofo indica la scomparsa
della vocale finale dell'articolo indeterminativo: una
artista (donna) diventa un'artista.
a naso, io direi, invece: <<un artista>>, anche se riferito a
soggetto femminile.
Artista, come dottore, professore, presidente, è di per sé
indeclinabile, o meglio è declinato solo al maschile.
Non sono d'accordo.
Post by alcibiade
Pertanto come si dice <<Claudia é un bravo soprano>>,
"Soprano" è un caso assai particolare che deriva immutato
dall'epoca di quando cantavano solo gli uomini.
Post by alcibiade
<<Luisa è un ottimo presidente>>
(da aborrire frasi come <<Nilde, la presidente della Camera>>
Io non solo non aborro, ma uso esclusivamente quella forma.
Post by alcibiade
e peggio ancora <<Nilde, la presidentessa, la professoressa,
la dottoressa....>>)
A parte "presidentessa" le altre vanno bene.
Post by alcibiade
concluderei dicendo che <<Maria è un artista>>.
Prova ne sia che a nessuno passerebbe per la tesa
di dire <<Maria è una brava artista>>; tutti diremmo <<Maria è
un bravO artista>>.
Di nuovo discordo assolutamente.


~~~
Non potresti usare un altro modo di circoscrivere le frasi?
Quelle '<<' e '>>' non mi convincono.

Toh, copincolla queste: «»
Post by alcibiade
User-Agent:KNode/0.10.9
Tu quoque?
Yuuu!!! Knode ruuulez!!!
:-)
--
°¿°
c***@gmail.com
2020-04-11 11:14:14 UTC
Permalink
È il contrario
l***@gmail.com
2019-05-08 14:05:59 UTC
Permalink
È giusto scrivere un'artista!!!

Di particolare importanza è la presenza dell'apostrofo con gli articoli indeterminativi in contesti in cui il sostantivo non determina il genere del soggetto attraverso la desinenza: scrivere un artista indica che quel un è troncamento di uno e quindi l'artista è un uomo; scrivere un'artista, invece, indica che quel un è elisione di una e quindi che l'artista è una donna.

Altre volte, invece, l'apostrofo viene messo laddove in teoria non andrebbe (si tratta di semplici troncamenti) dando origine ad alcuni dei più diffusi errori ortografici come ad esempio fin'ora ecc., che si possono scrivere solamente senza apostrofo (quindi: finora).

Ciaoooo
s***@gmail.com
2020-06-09 17:09:51 UTC
Permalink
Post by Amy
Buonasera a tutti!
Ho un dubbio che mi perseguita. Per una parola come artista se é maschile é
un artista, ok, ma se é femminile é sempre un artista o diventa un'artista
con l'apostrofo???
Vi ringrazio e vi saluto. Buona serata.
s***@gmail.com
2020-06-09 17:11:55 UTC
Permalink
Post by Amy
Buonasera a tutti!
Ho un dubbio che mi perseguita. Per una parola come artista se é maschile é
un artista, ok, ma se é femminile é sempre un artista o diventa un'artista
con l'apostrofo???
Vi ringrazio e vi saluto. Buona serata.
(Dalla Nota d’uso: Elisione e troncamento)

Nel caso di caduta della sola vocale finale davanti a parola che comincia per vocale resta spesso il dubbio se si tratti di elisione o di troncamento e cioè se si debba mettere l’apostrofo. Per esempio: buon anno o buon’anno? qual è oqual’è? pover uomo o pover’uomo? un artista o un’artista? Il problema si può facilmente risolvere. Se la parola accorciata può essere posta davanti ad un’altra parola dello stesso genere che comincia per consonante, questo significa che tale parola non richiede elisione perché è già di per sé compiuta. È una forma tronca, non ci vuole l’apostrofo. Per es. buon davanti a parola maschile che comincia per consonante non si modifica: buon compleanno,buon pranzo; potrò quindi scrivere buon anno, buon appetito, ecc. Al contrario, buon davanti a parola femminile che comincia per consonante non si può dire: buon donna, buon maestra sono forme inaccettabili, occorre dire buona.Poiché l’aggettivo buona si elide davanti a vocale, scriverò: buon’amica, buon’alimentazione. Per lo stesso motivo scriverò qual è, qual auspicio, qual amica, qual angoscia (senza l’apostrofo: posso dire infatti qual buon vento, qual cumulo di errori ed anche, al femminile, qual grazia, qual testardaggine). Scriverò invece pover’uomo, trattandosi di elisione (infatti non posso scrivere pover car0, pover figlio, bensì povero caro, povero figlio). Quanto a un artista, se si tratta di un uomo lo scriverò così, senza apostrofo (in quanto posso dire un cane, un leone), ma scriverò un’artista(= una artista) se si tratta di una donna (appunto perché non posso dire un donna, un sedia, bensì una donna, una sedia).
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